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Buon compleanno, Batman

Ricordate il Cavaliere Oscuro di Frank Miller, vecchio, stanco, ma ancora inarrestabile – e in grado di prendere a pugni persinoSuperman? Ebbene, Batman ha appena compiuto 75 anni. E con l’età si è avverata la profezia di Miller. Dopo migliaia di fumetti,otto film (incluso quello del 1966 con Adam West, in caso ve lo steste chiedendo), almeno sei serie animate (se non contiamo la Young Justice e altri spinoff), e una serie tv dedicata a Gotham in arrivoBatman oggi è un arzillo vecchietto che continua a pestare duro e a incutere il terrore nella razza codarda e superstiziosa dei criminali.

Superman ha inaugurato l’età dei superpoteri. L’Uomo Ragno e gli X-Men hanno lanciato il concetto di supereroi con superproblemi. Ma Batman resta l’epitome del personaggio oscuro e tormentato che conta solo sul proprio ingegno e addestramento per combattere il crimine, separato da una sottile e invalicabile linea etica dai folli che egli stesso combatte.

Nell’arco di 75 anni, Batman ha cambiato pelle più volte, sempre sotto l’ombrello della Dc Comics. Non ci riferiamo agli immancabili nuovi costumi, reboot e mondi alternativi, ma al modo stesso in cui il personaggio è stato visto e interpretato dalla cultura popolare nel susseguirsi dei decenni. Alla nascita, nel1939, il pipistrello detective era molto vicino ai fumetti pulp e di azione che imperversavano all’epoca; l’influenza di The Phantom, di Mandrake, dei film noir e dello stesso Superman è più che evidente nel design originale e nei primi numeri del fumetto, in cui il nostro eroe era pronto a uccidere o a lasciar morire i criminali.

Il successo del personaggio spinse gli autori Bob Kane e Bill Finger ad affiancargli una spalla in cui i lettori più giovani potessero identificarsi: Robin. Si tratta di un’idea che segnò molti fumetti di azione e di avventura tra gli anni ’40 e ’50. Seguendo l’esempio del Dinamico Duo, i sidekick teenager si moltiplicarono e ogni eroe che si rispetti doveva avere un giovane aiutante, daCapitan America (e Bucky) alla Torcia Umana originale (con Toro).

Batman Arkham Knight Trailer

Ma non si può avere un impatto così forte sulla cultura popolare senza subire qualche genere di reazione. E il moltiplicarsi di coppie composte da eroi assertivi e giovani spalle devote spinse lo psicologo Fredric Wertham a scrivere l’infame trattato La seduzione degli innocenti, in cui si cercava di dimostrare (attraverso aneddoti non documentati) il legame tra i fumetti dell’epoca e la diffusione di valori devianti tra i ragazzi in tema disesso, droga e violenza.

La catena di eventi originata (anche) dal successo di Batman portò a interrogazioni del Senato negli Stati Uniti e alla creazione nel 1954 di una Comics Code Authority, un’autorità di vigilanza autonoma, gestita dagli stessi editori, nata per evitare una più rigida censura governativa. I dettami della Cca, che bandivano laviolenza, le scene di sesso e persino il linguaggio spinto dai fumetti, influenzarono la cultura popolare americana per più di 50 anni: solo nel nuovo millennio gli editori nuovi e vecchi (Marvel e Dc inclusi) hanno trovato il coraggio di dissociarsi dall’Autorità abbandonando il Codice di condotta.

E nel frattempo Batman continuava la sua corsa nella storia delpop, ora affiancato da Robin. Le storie dell’epoca post-bellica erano volutamente più leggere e scanzonate, anche come naturale riflesso del sollievo dopo anni di sofferenze. Paradossalmente, e forse proprio a causa delle accuse di Wertham, il Batman più memorabile degli anni ’60 è quello interpretato da Adam West tra il 1966 e il 1968, nel comico telefilm infarcito di “Bang!”, “Pow!” e“Zzzap!”. Rivedendo vecchi episodi non si può non notare il tono moralista e didattico di cui erano infarciti, con Batman costantemente impegnato a impartire lezioni all’ingenuo Robin. Una reazione per eccesso (la regia comica e priva di qualsiasi elemento inquietante, il rapporto maestro/studente tra i due protagonisti) che era probabilmente l’unica ricetta per allestire un telefilm sul duo Batman & Robin dopo le polemiche e le accuse di omosessualità latente.

Fatto sta che il Batman colorato e scanzonato di Adam West ha relegato per anni il personaggio tra i fumetti per lettori più giovani, facendogli perdere quell’aura tenebrosa e cupa che era stata fondamentale per il successo del personaggio. A cavallo tra gli anni ’60 e ’70, gli autori sperimentarono con la fantascienza e ilcamp, ma la popolarità del personaggio raggiunse livello così bassi da spingere la Dc a pensare addirittura di ucciderlo una volta per tutte.

Senza scendere troppo nel dettaglio circa le storie e gli archi narrativi del periodo (negli ultimi anni il personaggio è morto e ha addirittura avuto un figlio), si può dire che proprio la saga delCavaliere Oscuro ideata da Frank Miller sia stata fondamentale per riportare Batman alle sue origini, e forse anche un po’ più in là. Proprio quello serviva a Bruce Wayne: una storia iconica che ridefinisse un personaggio sfigurato da anni di stravolgimenti e linee editoriali divergenti. Anche  serie memorabili come Broken Bat e Una morte in famiglia contribuirono, dal lato comics, a confermare il successo di Batman nel mondo dei comics.

I due decenni passati sono stati tutti in salita per il pipistrello di Gotham, il cui impatto nella cultura popolare si è fatto sempre più marcato grazie a serie animate spesso di ottima fattura e scampagnate alterne nel mondo dei videogiochi. I film di Tim Burton furono la cosa migliore che potesse capitare a Batman per sostenerne l’ascesa, mentre i due seguiti di Joel Schumacher (di nuovo ispirati al camp di più bassa lega) riuscirono da soli ad affossare il franchise cinematografico.

Tra correnti ascensionali e discendenti, Batman ha continuato a planare a mantello spiegato attraverso gli anni ’90 e 2000, approdando tra le accoglienti braccia del regista Christopher Nolan (con il suo fortunato reboot cinematografico) e della software house Rocksteady (con l’eccezionale serie di videogiochi di Arkham). E ora i fan attendono tra scetticismo e speranze di scoprire se il duo Snyder/Affleck sarà in grado di tenere il passo o farà di nuovo precipitare Batman in un pozzo di ignominia.

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Ma a conti fatti, qual è la vera ragione per cui Batman è rimasto per 75 anni un simbolo saldo e universale della cultura pop? Semplice: è un eroe inflessibile che si veste da pipistrello e trama nella notte per terrorizzare i criminali. E vi sfidiamo a trovare un concetto più cool di questo in quasi un secolo di storia dei supereroi.

 

Buon compleanno, Batman è stato pubblicato per la prima volta su Wired

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